Come risolvere i Cali di Posizione su Google, per siti di PMI
Ci si preoccupa troppo dei cali di posizione e dei passaggi degli algoritmi sul motore di ricerca.
Se ciò è comprensibile per progetti editoriali che monetizzano con il traffico, non è a mio parere coerente con progetti aziendali che dovrebbero essere concepiti ad un livello elevato anziché quasi esclusivamente per compiacere un ecosistema poco democratico come Google.
Questo contenuto risolve il problema del concetto di parola chiave legato ai cali di posizionamento subiti, su progetti che riguardano aziende che operano nel comparto servizi, in un determinato territorio.
Seleziona il Cliente offline
Lavorare solo con determinati tipi di clienti, che tra l’altro mi lasciano carta bianca, mi ha permesso di non dover tribolare quando i progetti che gestisco subiscono dei cali di posizione. Si tratta di realtà aziendali di piccole o medie dimensioni che grazie al traffico organico riescono ad incrementare non di poco il loro fatturato, ma paradossalmente non si accorgono dei mutamenti (negativi) che affliggono il loro progetto, e succede.
La vera domanda è perché, e torniamo al concetto con cui abbiamo iniziato.
Ci si mette sovente nella condizione di “pretendere” una posizione in prima pagina a fronte di una “perfetta” ottimizzazione lato tecnico, dando per scontato che la parte umana e strategica siano solo di contorno.
Smetti di seguire ed inizia a Predire
È credenza diffusa reputare Google una fonte di informazioni difficile da mettere in discussione, troppo spesso seguendo alcuni segnali di posizionamento che reputiamo evergreen a seconda dell’angolo che stiamo puntando.
Tuttavia, è anticipando le tendenze che si entra nelle grazie degli utenti, e di riflesso in quelle del motore di ricerca. E si, questo è valido anche se sappiamo benissimo che ci sono pagine dove la meritocrazia non esiste, e ci sono competitor con la parola chiave nel dominio, che spammano contenuti duplicati nell’alberatura con URL “parola chiave + città”, presidiando quelle posizioni da decenni.
Eppure, resta valido quanto detto.
Predire le necessità di un determinato tipo di target conquista un posizionamento ben più importante di quello nelle pagine dei risultati di ricerca: quello nella testa delle persone.
Predire però è già un concetto avanzato che non è alla portata di tutte le proprietà imprenditoriali con cui siamo chiamati a misurarci in qualità di consulenti.
Scuoti l’imprenditore, lui sa.
Ecco perché il più delle volte mi è bastato semplicemente avere la volontà di mettere in discussione il mio cliente per fargli seguire quelle che sono le reali necessità di un determinato segmento di pubblico sul territorio, concentrandomi su quali siano le ragioni che spingono le persone non tanto all’acquisto ma all’avvio di un Contatto di Fiducia.
È normale che con questi presupposti, realizzandovi intorno una soluzione e posizionandola sui motori di ricerca, si attira un contatto non solo più consapevole ma anche più propenso all’ingaggio di qualità, più spendente.
Traffico e Guadagno con la SEO per Imprese
Rispetto alla preventivistica di massa tipica di quel contatto maturato dalle parole chiave che tanto ci lasciano l’amaro in bocca perché popolate dai soliti noti, teniamo a mente che come aziende locali non si sta sul motore di ricerca per mero traffico, bensì per monetizzare.
Un lead di qualità, il cui contatto viene chiuso positivamente offline può valere molto più di centinaia di preventivi ricevuti non in target.
Ma come facciamo a sapere che i nostri competitor, che presidiano le parole chiave all’apparenza per noi più ghiotte, non stiamo effettivamente monetizzando più di noi dal canale organico?
In effetti non lo sappiamo con certezza, ma il ragionamento che faccio è sempre lo stesso: il consumatore medio che si rivolge online per trovare la soluzione al suo problema e che non ha riferimenti personalmente su un interlocutore da contattare, davvero si fermerebbe ai primi risultati visitando siti che sono visibili quasi esclusivamente grazie ad escamotage tecnici se però a livello di qualità non collimano con le più diffuse aspettative di fiducia ed empatia bramate dagli utenti?
Personalmente la risposta che mi do quasi sempre è NO. Anche se dipende dal tipo di esigenza o bisogno e dunque dal grado di consapevolezza dell’utenza.
Come attirare Target di qualità
Ecco, anche qui, una mossa intelligente è quella di utilizzare il canale di ricerca per proporsi (dunque competere) verso esigenze urgenti ma delicate, importanti, che riguardano complessità non trascurabili. Si attirerà così un pubblico tendenzialmente più attento ad entrare in contatto con un’impresa o un professionista dall’affidabilità comprovata, diversamente da altri bisogni per i quali è ipotizzabile chiamare alla leggera il primo che capita.
Se dunque mi metto nella condizione di essere sì tra i primi risultati, ma soprattutto il migliore a livello di sentiment, offerta e condizioni tra i siti che il mio utente visiterà, subisco meno i cali di posizione e la concorrenza stessa.
Di questo ne mostro un esempio real time anche all’interno del mio videocorso, proprio in occasione della creazione di un nuovo progetto, attualmente posizionato che monetizza.
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